END OF WASTE DI CARTA E CARTONE: UN PUNTO DI SVOLTA PER IL RICICLO E LA SOSTENIBILITA’
Firmato nel settembre del 2020, il decreto End of Waste che fa riferimento ai rifiuti prodotti da carta e cartone è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 febbraio, entrando ufficialmente in vigore a partire dal 24/02/2021.
Si tratta del regolamento che disciplina la cessazione della “qualifica di rifiuto” di questi materiali, ed è il risultato di una serie di incontri tra tecnici specializzati, operatori del settore e l’ISPRA, l’organo tecnico che fa capo al Ministero dell’Ambiente. Coinvolto nelle discussioni che si sono concluse con la firma del decreto è stato anche l’ISS, per la valutazione degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana.
L’End of Waste definisce criteri e modalità di applicazione secondo i quali i materiali che derivano dal trattamento di carta e cartone cessano di essere considerati rifiuti, e possono dunque essere riutilizzati per altri scopi. Si tratta di un punto di svolta fondamentale, dal momento che, soltanto nel 2018, in Italia sono stati raccolti circa 5.3 milioni di tonnellate di carta – alle quali vanno aggiunti gli “scarti” provenienti dalle industrie. Il totale complessivo si aggira, indicativamente, sui 6.65 milioni di tonnellate.
In termini di riutilizzo, la carta considerata “da macero” potrà ora essere reinserita nel ciclo produttivo manifatturiero di carta e cartone, così come in tutte le industrie che fanno riferimento alla norma UNI EN 643.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (attualmente sostituito dal prof. Roberto Cingolani sotto il nuovo Governo Draghi), ha definito l’End of Waste “un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti” ed ha sottolineato il “forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del riciclo” che sarà in grado di offrire.
“Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato e competere con le materie prime vergini, permettendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime e del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento.”
Il decreto End of Waste rappresenta un passaggio oggettivamente importante nel contesto dell’adeguamento alla norma tecnica UNI EN 643, che definisce la qualità di carta e cartone da utilizzarsi come materia prima in ambito produttivo e industriale, in particolare (ma non solo) per la filiera cartaria, che da tempo attendeva l’approvazione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto. Ricordiamo infatti che quello della carta è uno dei settori di traino dell’economia circolare italiana, dal momento che al momento attuale già il 60% produzione cartaria nazionale avviene partendo da fibre da riciclo. La percentuale arriva a superare addirittura l’80% nel comparto di packaging e imballaggio.
Commenta in questo senso Carlo Montalbetti, Direttore Generale di COMIECO (Consorzio Nazionale per il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica): “I criteri dettati dalla norma sull’End of Waste sono importanti perché allineano il tenore massimo di frazioni estranee della carta recuperata a quanto previsto dalla norma tecnica UNI e stabiliscono procedure per le verifiche qualitative sul macero, ambito su cui COMIECO è particolarmente impegnato. Il tema della qualità è centrale per massimizzare il riciclo e ridurre al minimo gli scarti, anche in considerazione degli obiettivi sempre più ambiziosi posti dalle direttive comunitarie. L’Italia ha già ampiamente superato gli obiettivi fissati al 2025 (75% tasso riciclo) ed è in linea con quello dell’85% fissato al 2030.″
I sette articoli che compongono il decreto, definendone gli ambiti di applicazione, i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto e gli scopi specifici di utilizzabilità, oltre ai tre allegati, sono esplorati più in dettaglio sul sito web del Consorzio.