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#BEATPLASTICPOLLUTION: LA RIVOLUZIONE GREEN PER L’AMBIENTE

Sono tante le notizie di questi ultimi mesi sul tema della plastica e della sua messa al bando che hanno colpito l’attenzione di noi di Assograh Italia. Ultima, in ordine di tempo, il divieto delle bottiglie di plastica negli edifici pubblici.

Una proposta recentissima sulla politica plastic free, che parte dall’idea di dare il buon esempio e che vede la messa al bando nelle sedi istituzionali della classiche bottiglie in PET. Una goccia nel mare, forse, ma un primo passo verso una resposabilizzazione del pubblico con una vera e propria strategia sulla gestione delle materie plastiche. Un tema molto caldo anche per Assograph Italia, da anni impegnata nel sensibilizzare le aziende nell’utilizzo di un prodotto di imballo ecologico e in solo cartone, ma con performance analoghe ad altri materiali, come la plastica e/o il polistirolo.

LA SCELTA CONSAPEVOLE DEL CARTONE

Ogni anno vengono prodotte tonnellate di plastica e molte di queste sono il risultato di packaging e imballaggi, che vanno ad inquinare mari ed oceani. Non solo l’utilizzo, ma la gestione dei rifiuti post uso diventa un problema caldo e all’ordine del giorno. Problema che potrebbe essere aggirato sfruttando materiali più sostenibili, provenienti da risorse naturali, come il cartone, scelto già più di trent’anni fa da noi di Assograph. Cartone che utilizzato come sistema di imballo alternativo all’uso della plastica e dei suoi derivati, favorisce la gestione del riciclo post uso e dello smaltimento.

L’imballo interno, infatti, è uno di quegli aspetti che apparentemente sembrano secondari, ma che non lo sono assolutamente. L’utilizzo del cartone come sistema di imballo, una vera ingegneria, che salvaguardia il bene, preservandolo da colpi, cadute accidentali e danni.

DALLA NATURA, IL CARTONE CHE FA DEL BENE ALL’AMBIENTE.

Il cartone come scelta di utilizzo non è solo questione di materia prima. E’ una scelta consapevole, in quanto ha origine dalla natura, dalla fibra di legno, rinnovabile e sostenibile, proveniente dalle foreste. Andando ad analizzare addirittura il ciclo del carbonio, quello delle foreste è neutro, ovvero che non aggiunge nulla nell’atmosfera, ma anzi, nei diversi cicli di riciclaggio, favoriscono il miglioramento dell’effetto serra.

Assograph Italia approccia le aziende proponendo un’attenzione particolare all’ambiente, in ottica di riduzione degli sprechi, miglioramento della supply chain, con un recupero e uno smaltimento degli imballi post uso attento alla natura e all’habitat, non solo per il consumatore più attento, ma per un’ottica di salvaguardia della Terra per le future generazioni.

#BEAPLASTICPOLLUTION, STILE DI VITA SOSTENIBILE

L’evoluzione è lenta ma sta per arrivare. Gli Stati membri dell’UE potrebbero essere presto obbligati a ridurre significativamente il consumo di oggetti in plastica. Basta guardare le date: dal 2019, addio a cotton fioc, dal 2020, in Francia, verranno eliminate le stoviglie di plastica monouso e via di questo passo.

Con l’ultima Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno scorso è partita l’iniziativa #BeatPlasticPollution, che raccoglie a suon di hashtag, le principali innovazioni tecnologiche e una serie di consigli e buone pratiche per condurre uno stile di vita ecosostenibile.

Stile che implica un cambio di abitudini, anche e necessariamente a livello di aziende: significa ripensare in toto quei processi complessi che partono non solo dal prodotto, ma dalla sua confezione. Se la riduzione degli imballaggi si affronta sulle tavole, con l’approccio ecologico di supermercati e gdo, è necessario che anche le aziende, grandi o piccole che siano, diano il buon esempio, scegliendo una formula di imballo che sia green, e che soprattutto nel tempo porti ad una riduzione degli scarti, e che faccia del bene all’ambiente, per la salvaguardia delle generazioni che verranno.

COMBATTERE IL MARINE LITTER DALL’INTERNO

Lo chiamano marine litter, ed è un fenomeno che da anni vediamo sulle prime pagine dei giornali e purtroppo anche al vivo. E’ la spazzatura del mare. Una spazzatura, uno scarto che non solo vede oceani e mari inquinati e pieni di oggetti, ma addirittura particelle e microparticelle in plastica, all’interno degli organismi marini, nei pesci e nel suolo.

Il #BeatPlasticPollution è un dovere di tutti. Aziende comprese. E la rivoluzione deve partire dall’interno. Un’occasione per rivedere le politiche e fare qualcosa non solo per l’ambiente, ma anche per se stessi. Un’occasione, appunto per cambiare completamente strategia, valutando ogni singola esigenza del prodotto da proteggere e spedire e avviando una nuova fase di ascolto e di collaborazione con tutti i punti della filiera.


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